Perché la maternità surrogata in Italia non è consentita

maternità surrogata

Negli ultimi tempi si è sentito parlare molto di maternità surrogata. Sono tante le coppie che per diversi motivi non possono avere figli.

In questi casi, si decide di richiedere un utero in prestito, ovvero sarà un’altra donna a portare avanti la gravidanza al posto della diretta interessata.

Questo procedimento prende il nome di maternità surrogata.

Tipologie di surrogazione

Esistono due tipi di surrogazione di maternità: quella tradizionale e quella gestazionale.

La maternità surrogata tradizionale avviene tramite inseminazione artificiale cioè l’ovulo utilizzato sarà quello della madre surrogata mentre gli spermatozoi potranno essere quelli del genitore designato o del donatore.

In quest’ultimo caso, il bambino che nascerà non avrà alcun legame genetico con chi ha fatto la richiesta.

La maternità surrogata gestazionale prevede invece una fecondazione in vitro dei gameti maschili e femminili dei futuri genitori o di quelli dei donatori.

Così facendo non ci sarà nessun legame genetico con la madre surrogata.

Per chi ha problemi di fertilità e dispone di una buona situazione economica, questa potrebbe essere un ottimo modo per avere figli.

Eppure la surrogazione non è riconosciuta in tutti i Paesi, ad esempio in Italia.

Ora che abbiamo capito a grandi linee di cosa si tratta e come funziona, possiamo vedere perché la maternità surrogata in Italia non è consentita.

Perché la maternità surrogata in Italia non è consentita

Nel nostro Stato la maternità surrogata è un’azione proibita a tutti.

Infatti questa pratica è vietata dalla Legge 40 del 2004, articolo 12 comma 6, dove è dichiarato che coloro che vi ricorrono rischiano una detenzione dai 2 mesi ai 3 anni, con una multa che a partire da 600 mila può arrivare a un milione di euro.

Sono diversi i motivi che hanno spinto il nostro Paese a prendere una tale decisione.

Il giudice di legittimità italiana considera questo tipo di maternità un atto illecito che viola i diritti dei minori e non permette ad una madre di godere della sua maternità.

Inoltre questo processo va in contrasto con le modalità di adozione e con un’altra legge secondo la quale si diventa madre solo se si partorisce.

Un’ulteriore ragione perché la maternità surrogata in Italia non è consentita ha a che fare con i principi morali.

Se molte persone sono disposte a ricorrere a questa pratica pur di avere un figlio, altri ancora considerano la stessa una violazione della dignità e dei diritti di una donna.

È volere della legge italiana assicurarsi che nessuna donna venga sfruttata.

Quest’ultima in alcune circostanze, ad esempio nell’ipotesi in cui abbia difficoltà di natura economica, si sentirebbe costretta ad accettare e cedere il proprio utero in affitto affinché migliori la sua condizione di vita.

Un altro fattore da non sottovalutare e che la surrogazione potrebbe nuocere lo stato psicologico e fisico del neonato già dai primi momenti di vita.

Durante i nove mesi quando l’embrione si trova nel grembo della mamma, si instaura tra di loro una profonda relazione emotiva poiché il piccolo è capace di avvertire stimoli e suoni dall’esterno.

Questo rapporto così intimo raggiunge l’apice con l’allattamento, una delle cose più naturali che esistano.

Con la pianificazione della maternità surrogata, il bambino viene privato dei suoi diritti innati ancor prima di nascere, dato che non ci potrà essere una continuità di rapporto con la mamma che lo ha partorito.

Il gesto di consegnare un neonato (ricevendo denaro o meno) è immorale visto che non si tratta di un oggetto ma di un essere vivente.

Tuttavia, puoi rivolgerti a società come Gestlife che offrono il servizio di utero in affitto Italia.

Maternità surrogata all’estero

Tante coppie o persone single italiane si sono recate all’estero proprio perché la maternità surrogata in Italia non è consentita.

Quello che però bisogna tenere presente è che una volta rientrati, lo Stato non riconosce in modo automatico il titolo di genitore ottenuto all’estero.

Potrebbe essere necessario intraprendere una procedura legale per ricevere lo status di genitorialità.

POTREBBE INTERESSARTI  Perché assumere omega-3 in gravidanza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *