Perché zucchero, sale e sabbia sono considerati solidi

stati della materiaQuante volte ci è capitato di sentire dire che zucchero, sale e sabbia sono considerati solidi? A prima vista un’affermazione del genere appare fuori luogo poiché siamo abituati a vedere questi composti sotto forma di polveri, ma se riflettiamo bene ognuno di essi deriva dai solidi. Vediamo allora nello specifico perché zucchero, sale e sabbia sono considerati solidi.

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Perché lo zucchero è un solido

zucchero

Lo zucchero, setto anche saccarosio, è un composto organico della famiglia dei glucidi disaccaridi che viene estratto dalla canna da zucchero e dalla barbabietola da zucchero. La struttura chimica della sua molecola è costituita da due monosaccaridi, ovvero da glucosio e fruttosio e a temperatura ambiente si presenta sotto forma di solido cristallino, oppure può anche presentarsi in soluzione disciolta. Una volta estratto viene lavorato per trasformarlo, da solido, nella polvere bianca che comunemente assumiamo e che mettiamo nel caffè, prepariamo dolci e così via.

Perché il sale è un solido

sale

Il sale è composto dal cloruro di sodio, un solido cristallino incolore, piuttosto diffuso in natura, sia nell’acqua del mare, laghi e sorgenti sotto forma di soluzione, che in giacimenti terrestri sotto forma del minerale salgemma, utilizzato nell’alimentazione. Si tratta quindi di un composto chimico elettricamente neutro formato dall’insieme di più ioni disposti in un reticolo cristallino. Quello che utilizziamo quotidianamente in polvere è quindi il risultato dell’estrazione del sale allo stato solido e della successiva lavorazione.

Perché la sabbia è un solido

sabbia

Anche la sabbia, allo stesso modo dello zucchero e del sale, può essere considerata un solido. Infatti, questa polvere finissima che vediamo sulle spiagge non è altro che una roccia sedimentaria clastica sciolta, derivante dall’erosione di varie rocce tra cui l’arenaria, ovvero la roccia sedimentaria, ovvero formata dall’accumulo di sedimenti di varia origine. La sabbia è quindi un materiale granulare composto appunto da granelli grandi da 2 a 0,063 millimetri e quando si deposita crea tante forme diverse, che variano a seconda di come vengono elaborate. Ad esempio, se la sabbia viene rielaborata dalle onde dà origine alla spiaggia, mentre se viene trasportata dal vento si forma la duna.

 

Inoltre, c’è da dire che per tutti e tre i composti durante la trasformazione non avviene né il processo di fusione, né quello di sublimazione, i quali consentirebbero di dare ai tre materiali rispettivamente l’appellativo di liquido o gassoso.

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