Un vulcano è una frattura nella crosta terrestre dalla quale sgorga magma. La parte visibile di un vulcano, ovvero quella esterna, è denominata comunemente monte vulcanico oppure edificio vulcanico. La struttura interna di un vulcano, invece, è più complessa rispetto a ciò che normalmente vediamo.
A qualche chilometro di profondità rispetto al suolo, è presente la camera magmatica, anche chiamata serbatoio o bacino magmatico: è qui che si accumula il magma che proviene dagli strati più bassi della crosta terrestre o dal mantello.
Il condotto vulcanico, chiamato altrimenti camino vulcanico, è invece il corridoio attraverso il quale il magma raggiunge la superficie, fuoriuscendo da un’apertura chiamata cratere. I vulcani che si formano sui fondali marini vengono classificati come sottomarini, mentre quelli localizzati sui continenti sono invece chiamati subaerei.
Un’altra distinzione può essere fatta in base alla posizione del condotto vulcanico: i vulcani centrali e i vulcani lineari. I primi sono i vulcani dalla forma standard, in cui il condotto vulcanico cilindrico termina con un cratere centrale o si suddivide in eventuali biforcazioni con rispettivi crateri laterali. I secondi, invece, sono quelli privi di un vero e proprio monte vulcanico, caratterizzati da una serie allineata di condotti che si susseguono lungo la frattura della crosta terrestre e da cui sgorga la lava.
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Perché i vulcani eruttano
Perché i vulcani eruttano è una domanda che si sono fatti tutti almeno una volta nella vita, soprattutto quando si è più giovani.
Prima di rispondere a questo quesito, è bene ripassare alcuni concetti: i vulcani, proprio come i terremoti, si generano lungo le linee di faglia della crosta terrestre, la quale è costituita da una serie di zolle rocciose chiamate placche. Queste ultime caratterizzano i sette continenti in cui è suddivisa la Terra.
Da questo si può evincere il collegamento fra le zone sismiche (o di scorrimento e subduzione) e le zone vulcaniche: non a caso, infatti, sia l’Italia che il Giappone sono due Paesi ricchi di vulcani e in cui si manifestano spesso anche fenomeni sismici. Se sei curioso di scoprire quanti ce ne sono in Italia e quali sono, dai un’occhiata alla lista dei vulcani italiani su vacanzamia.com.
Il movimento delle placche terrestri genera attrito e libera energia, risultando nella manifestazione di terremoti lungo le linee di faglia. Allo stesso tempo, quando la pressione dal gas disciolto nel magma supera il limite che la crosta terrestre è capace di sopportare, il vulcano erutta.
La camera magmatica si attiva e il magma comincia a risalire lungo il condotto vulcanico, sfociando attraverso il cratere, e trasformandosi in lava. Quindi, la risposta al perché i vulcani eruttano sta nel gioco di pressioni che vengono originate a causa del movimento delle placche terrestri.
Le fasi dell’eruzione vulcanica
Generalmente un’eruzione vulcanica può essere suddivisa in diverse fasi che si susseguono:
Fase premonitrice
L’eruzione vera e propria viene in genere annunciata da una serie di fenomeni geologici come boati provenienti dal sottosuolo, terremoti e riscaldamento delle acque di sorgente. La manifestazione di questi eventi indica che l’eruzione vulcanica è imminente.
Fase esplosiva
Questa fase è caratterizzata dall’espulsione di materiale allo stato solido, fuso o gassoso attraverso il cratere sulla sommità del monte vulcanico. La pressione generata dal materiale che fuoriesce può dare origine a nuovi crateri, o può solitamente provocare l’aumento delle dimensioni di quelli già esistenti.
Fase di deiezione
Dopo la violenta fase esplosiva sussegue la fase di deiezione, in cui il magma risale lungo il condotto vulcanico, si trasforma in lava, e fuoriesce attraverso i crateri esistenti o neoformati, colando lungo le pareti del monte vulcanico. A questo proposito c’è da fare una precisazione sulla differenza fra magma e lava. Il primo è un fluido caratterizzato da più fasi, fra cui quella gassosa, che risiede e stagna nella camera magmatica ad una temperatura molto elevata. La lava, invece, è il materiale in cui si trasforma il magma a seguito di un’eruzione: ha una temperatura più bassa, non contiene gas disciolti, e la fase fluida di cui è costituita tende a solidificarsi relativamente in fretta diventando vetro o pomice.
Fase di emanazione
Questa è la fase finale di un’eruzione durante la quale il vulcano espelle materiali gassosi a temperature elevatissime. Una volta rilasciati nell’atmosfera, si raffreddano e si condensano trasformandosi in fumo: è il tipico segno di riconoscimento che l’eruzione sta diminuendo o è proprio finita.