Ciabatte o sandali? La distinzione non proprio è banale perché a seconda del sostantivo che andiamo ad utilizzare, cambia l’articolo che lo accompagna.
Nel caso si voglia sotto intendere il termine ciabatte possiamo tranquillamente affermare che la locuzione corretta sia “le infradito” mentre, nel caso in cui volessimo sotto intendere il sostantivo sandali, allora dovremmo utilizzare la locuzione “gli infradito”.
Una volta chiarita questa simpatica diatriba che neppure l’Accademia della Crusca potrebbe dipanare, possiamo tranquillamente affermare che le infradito sono innanzi tutto delle calzature.
Tutti coloro che pensano che le infradito siano figlie dei nostri tempi, o la massimo di quello dei nostri nonni, incorre in un errore storico poiché è proprio la storia a raccontarci una vicenda completamente differente.
Tale tipologia di calzature, in effetti ha origini molto antiche e può vantare un passato nobile ed illustre nel quale il ruolo sociale riconosciuto alle infradito era assolutamente di primo piano e di grande prestigio.
Prima di andare a scoprire le origini delle calzature, vediamo come si presentano e scopriamo perché si chiamano infradito.
Perché si chiamano infradito
Dando per assodato che siano ciabatte, possiamo affermare che le infradito siano delle calzature dall’aspetto alquanto minimal; una tomaia semplicissima costituita esclusivamente da due strisce incrociate a forma di y è saldata ad una suola altrettanto lineare e nel maggior parte delle volte priva di tacco.
Le due strisce si congiungono alla suola della ciabatta una prima volta all’altezza del tallone in maniera separata e su entrambi i lati della suola stessa, mentre si uniscono tra loro nel punto preciso che si trova tra l’alluce ed il secondo dito.
Già osservando le calzature appare evidente, dunque, il motivo per il quale vengono chiamate infradito.
Il punto di congiungimento delle due strisce di tomaia alla suola della calzatura si frappone esattamente tra due dita del piede.
Il piede, utilizzando questo tipo di ciabatte, dunque è completamente scoperto e non trova alcun sostegno all’altezza della caviglia.
Le infradito possono essere realizzate in vari materiali e molto dipende dall’area geografica di produzione; possono essere create sia in materiali sintetici come plastica e gomma sia in materiali naturali come fibre di riso, cuoio e paglia.
Da molti considerati come calzature prettamente estive, negli ultimi tempi le infradito si sono via affermate con un utilizzo costante durante tutto l’anno.
Un notevole successo è stato avuto dagli infradito Havaianas, conosciuti anche come gli infradito Brasil per la bandierina brasiliana posta sulla fascia che abbraccia il piede. Se ancora non ti è chiaro quali sono, puoi vedere qui i modelli della stagione corrente.
Dopo aver scoperto perché si chiamano infradito, andiamo a conoscere la loro storia.
Storia delle infradito
Anche le infradito hanno dei lontani antenati che hanno conosciuti periodi storici illustri; le prime tracce di calzature simili a quelle attuali risalgono addirittura a 3500 anni fa quando gli antichi Egizi idearono dei sandali che ricordano molto le moderne infradito.
Grazie ai ritrovamenti effettuati nelle antiche tombe sappiamo che tali calzari erano simbolo di lusso e agiatezza il cui utilizzo era riservato soltanto alle classi sociali più abbienti come sacerdoti, scribi e ricchi commercianti.
Realizzati utilizzando la resistente fibra del papiro, i sandali più belli , quelli riservati ai faraoni, erano riccamente lavorati e non disdegnavano inserti in oro.
Numerose sono le incisione che mostrano ancora oggi la diffusione delle antiche infradito che rappresentavano sicuramente un simbolo di appartenenza alle classi più benestanti.
Con il passare dei secoli le infradito non sono state dimenticate; sia gli antichi Romani che i Greci ne fecero ampio utilizzo e trovarono consenso anche in Estremo Oriente dove divennero addirittura calzature tradizionali giapponesi note con il nome di “Zori” e da indossare rigorosamente con delle tipiche calze a infradito chiamate Tabi.
In Oriente i materiali cambiano e le infradito sono realizzate in fibra di riso.
È soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale che le ciabatte sbarcano negli Stati Uniti ed in Nuova Zelanda. Negli States le infradito fanno veramente il “botto” e si impongono massicciamente; i tempi sono cambiati ed ora vengono realizzate in materiali sintetici.
In un primo momento le calzature si affermano come un prodotto a matrice popolare e di basso costo e diventano il simbolo dell’estate e della spiaggia. Le infradito si evolvono nell’uso dei materiali e dei colori; piccoli inseriti di gioielleria vengono inseriti sulla tomaia conferendo una certa eleganza alla ciabatta.
Le suole vengono migliorate prestando attenzione al comfort e alla stabilità della calzatura.
Molti, però, sostengono che gli infradito non siano molto salutari. Se sei tra quelli e preferisci le classiche ciabatte, ti consigliamo di dare un’occhiata alle ciabatte Birkenstock. Scopri di più ed acquista quelle più alla moda.