Ormai siamo abituati a spostare le lancette avanti di un’ora e a dare, ogni anno, il benvenuto all’ora legale. Ma ti sei mai chiesto perché si chiama ora legale? Andiamo a scoprirlo in questo articolo.
Cos’è l’ora legale e cosa significa
Prima di capire perché si chiama così, scopriamo cosa è. L’ora legale è una convenzione utilizzata in diversi paesi del mondo che consiste nello spostare le lancette degli orologi avanti di un’ora e sfruttare maggiormente la luce solare durante la stagione estiva (infatti in alcuni paesi è chiamata “orario estivo”, proprio per sottolineare la relazione con il periodo estivo). Attualmente è utilizzata da tutte le nazioni dell’Unione Europea (più Svizzera e paesi dell’est Europa) ed il cambio avviene contemporaneamente in tutti paesi che hanno adottato tale convenzione. Nei paesi dove la variazione annuale delle ore di luce è minima non viene utilizzata.
Cosa comporta l’ora legale
La sua introduzione comporta un significativo risparmio energetico grazie ad un maggior utilizzo dell’energia solare (ed, in generale, della luce). Naturalmente il numero di ore di luce (solari) nell’arco di una giornata è sempre lo stesso, cambia solo lo sfruttamento di queste ultime in relazione alle abitudini dell’uomo. Essa consente di risparmiare, in media, ben 600 milioni di chilowattora ogni anno, pari a circa lo 0,20% del fabbisogno energetico totale dell’Italia ed a circa 100 milioni di euro risparmiati.
Ora legale: perché si chiama così
Contrariamente all’ora solare, l’ora legale ha un nome insolito per significare qualcosa che leghi tempo e luce. Essa si chiama così perché non dipende dai moti astronomici direttamente, ma è una convenzione introdotta dall’uomo ed imposta, quindi, dallo Stato, al fine, come detto precedentemente, di limitare l’uso di energia elettrica.
Avevi già immaginato il perché si chiama ora legale?