Perché i sardi parlano al contrario

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Spesso si sente parlare di “sardo” come se si trattasse di un dialetto. In realtà ormai è universalmente riconosciuto come una lingua, con le proprie caratteristiche lessicali e sintattiche.

La lingua sarda viene oggi parlata in due varianti: quella campidanese e quella lugudorese.

È una lingua autonoma, e fa parte della famiglia delle lingue neolatine. Vediamo quali sono alcune delle sue caratteristiche e se i luoghi comuni legati alla lingua sarda hanno un fondamento di verità.

Dove si parla la lingua sarda

La lingua sarda è parlata in Sardegna da poco più di un milione di persone. È una minoranza linguistica ufficialmente riconosciuta dalla legge italiana.

La lingua sarda non viene è parlata al di fuori della Sardegna, e per la grande maggioranza di persone è inserita in un sistema di bilinguismo. Italiano e sardo si alternano quindi nell’uso quotidiano, con la lingua sarda usata prevalentemente in ambito familiare.

La lingua sarda al momento non è utilizzata ufficialmente in ambienti scolastici o istituzionali, ma viene studiata a livello universitario non soltanto in Italia.

Caratteristiche della lingua sarda

La lingua sarda ha un lessico e una sintassi estremamente ricchi e complessi. Nonostante la sua origine latina mantiene comunque alcune caratteristiche della lingua parlata dagli antichi Sardi.

Le differenze con la lingua italiana sono molteplici, dal vocabolario, alla pronuncia, passando per la grammatica e per la struttura sintattica della frase. La lingua sarda è anche entrata nella cultura popolare generando una serie di luoghi comuni.

Uno di questi riguarda una domanda che chiunque si è fatto almeno una volta nella vita: perché i sardi parlano al contrario?

Scopriamo insieme come nasce questa domanda e se ha un fondamento di verità.

Lingua sarda nella cultura popolare

Prima di capire se effettivamente i sardi parlino al contrario e per quale motivo, facciamo un passo indietro negli anni ’80, per trovare l’origine di un tormentone comico che ha proiettato nell’immaginario comune la lingua sarda e il modo in cui in essa vengono posizionati gli elementi della frase.

Per farlo, dobbiamo riferirci a un comico e produttore discografico sardo: Lucio Salis. Fu proprio Lucio Salis infatti, all’interno del contenitore televisivo di intrattenimento Drive In, a creare il personaggio di un uomo sardo in cui le caratteristiche regionali e linguistiche venivano esasperate come da tradizione comica del cabaret.

Il suo tormentone “capito mi hai?” è in parte responsabile di una percezione, nel pensiero comune, del posizionamento particolare degli elementi all’interno della struttura sintattica della lingua sarda.

Quindi la risposta alla domanda sul perché i sardi parlano al contrario può essere ridotta solo a questo? Non esattamente.

Vediamo se è vero che i sardi parlano al contrario, e perché lo fanno.

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Perché i sardi parlano al contrario

Pur essendo una lingua antichissima, che ha origini precedenti alla conquista romana, la lingua sarda è comunque una lingua neolatina e conserva più di altre lingue della stessa famiglia alcune caratteristiche morfologiche e sintattiche della lingua latina.

Tra queste caratteristiche c’è sicuramente la posizione del verbo all’interno della frase. In molte lingua di origine indoeuropea infatti, la regola vuole una struttura che prevede prima il soggetto, poi il verbo e infine l’oggetto (struttura SVO).

Nel sardo medievale invece la struttura in uso era quella composta da verbo, poi da oggetto e infine da soggetto (struttura VOS). Questa struttura con il tempo ha iniziato ad alternarsi con altre, soprattutto a causa dell’influenza che l’italiano ha avuto sulla lingua sarda, ma è comunque sopravvissuta arrivando fino al giorno d’oggi.

L’idea che i sardi parlino al contrario, quindi, non è soltanto un luogo comune generato da un tormentone comico televisivo.

Dire che i sardi parlano al contrario è certamente una semplificazione, ma ha un fondamento di verità collegato alle antichissime origini della lingua sarda.

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