Il 14 febbraio cade la festa più romantica di ogni anno: San Valentino. Questa ricorrenza religiosa con gli anni ha assunto una valenza sempre più romantica e commerciale ed e festeggiata soprattutto in Europa e America.
È d’uso oramai passare questa giornata con la persona amata: cena romantica, doni o fiori. Ma perché proprio questo giorno? Perché San Valentino è il protettore degli innamorati? Come sappiamo ogni Santo protegge una categoria che può essere sociale, professionale, eccetera. San Valentino invece è il patrono degli innamorati.
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Chi era San Valentino
San Valentino nacque a Terni da una famiglia patrizia, città simbolo dell’amore, proprio per la nascita del Santo, il quale si convertì al Cristianesimo e divenne Vescovo a 21 anni. Una fede incrollabile e le sue opere di conversione al Cristianesimo caratterizzarono San Valentino, il quale non volle rinnegare la sua fede nemmeno dinanzi all’Imperatore Claudio II.
Venne però arrestato dal successore Aureliano, questo perché proseguivano le persecuzioni religiose ai danni dei cristiani. Nel frattempo San Valentino non rinunciava alla sua fede, anzi proseguiva la sua opera di cristianizzazione sfidando gli obiettivi religiosi dell’Impero.
Venne flagellato e giustiziato, molto probabilmente proprio perché celebrò un matrimonio, fu questa la causa scatenante. Le nozze riguardavano la cristiana Serapia e il pagano Sabinio, che morirono dopo avere ricevuto la benedizione. Attorno alla figura del Santo e Martire ci sono diverse leggente che lo confermano come protettore degli innamorati.
Da sottolineare, inoltre, che a Terni si festeggia la Festa della Promessa dove le coppie, nella Basilica di San Valentino, si scambiano le promesse d’amore.
Perché San Valentino è il protettore degli innamorati? La risposta si perde nella notte dei tempi, tra fonti storiche e leggende che spiegano anche perché si regalano rose per San Valentino.
Perché San Valentino è il protettore degli innamorati
La festa di San Valentino, protettore di amanti, innamorati ed epilettici, nonché patrono della città nativa Terni, va a soprapporsi alla festa pagana di Lupercus. Questa festività era incentrata sulla fertilità.
La tradizione legata a San Valentino venne istituita da Papa Gelasio I, come opera di cristianizzazione e in particolare per soppiantare la festa pagana dei Lupercalia. Questi festeggiamenti, oltre a non aderire alla fede cristiana, erano accompagnati da rituali violenti e avvenivano il 15 febbraio.
Da qui l’esigenza, nel periodo medesimo, di istituire una festa legata all’amore (i riti lupercalia erano propiziatori alla fertilità). Non solo San Valentino morì il 14 febbraio, ma soprattutto passò alla storia per la celebrazione de suddetto matrimonio, tra un pagano e una cristiana. Inoltre, lo stesso San Valentino fu simbolo di quella opera di cristianizzazione centro il paganesimo.
Leggende su San Valentino
Si presume che il teschio di San Valentino sia conservato in una Basilica Romana, ornato di rose rosse. Le rose rosse non sono solo un tipico simbolo d’amore e tradizionale dono all’amata, ma la rosa è anche al centro di una leggenda che lo riguarda. Ciò spiega il motivo per cui il principale simbolo di San Valentino sia la rosa rossa.
La leggenda sulle rose rosse
Si narra che il Santo, intento a passeggiare in un giardino, udì una coppia litigare. Con una rosa tra le mani chiese loro di riappacificarsi, stringendo la rosa senza pungersi. Alle idi di febbraio il Santo li unì in matrimonio.
Questa leggenda confermerebbe il Santo come patrono degli innamorati e come dono tipico la rosa.
La leggenda sui biglietti d’amore
Un altro simbolo della festa di San Valentino sono i bigliettini d’amore accompagnato da dolci frasi per la persona amata, anche qui ci sarebbe una leggenda.
Pare che il Santo avesse fatto recuperare la vista alla figlia del carceriere al quale scrisse la frase: “Dal tuo Valentino”.
Dunque ciò che caratterizza la festa di San Valentino ha radici lontane che spaziano dalla religione, alla storia, al mito rendendo questo giorno di un fascino senza tempo.