Chiunque abbia visitato un sito pornografico sarà sicuramente incappato nell’acronimo XXX che ormai è diventato sinonimo di contenuti per adulti a sfondo sessuale, vietati ai minori di 18 anni: ma cosa significa e perché XXX è un acronimo usato nel mondo della pornografia?
XXX e il suo significato in ambito pornografico
Sono tanti i siti, gli annunci, i blog e le pagine su internet che trattano l’argomento e mostrano contenuti sessualmente espliciti riservati esclusivamente a utenti maggiorenni e cercando uno di questi siti tramite un motore di ricerca, tutti i risultati porteranno scritto da qualche parte la lettera X ripetuta per tre volte (XXX). Tutti ormai sanno che queste tre X sono sinonimo di contenuto pornografico, ma presi da altri interessi, nessuno si chiede il perché XXX sia un acronimo usato nel mondo della pornografia.
Nei paesi anglosassoni basta semplicemente dirlo velocemente per capire di cosa si tratta, ma per noi italiani e per qualsiasi altro utente che non parli l’inglese è un po’ più complicato. Tutto nasce dal modo in cui gli inglesi pronunciano la lettera X, la quale per noi italiani viene pronunciata “ics” mentre per i madre lingua inglese si pronuncia “ecs”. Il fatto di affiancarla tre volte di seguito fa sì che venga fuori la parola Sex, che in italiano significa sesso. Basta quindi vedere le lettere scritte per come si pronunciano per capire cosa significa: XXX – ecsecsecs.
Tuttavia, mentre le X accompagnano da sempre i contenuti pornografici, da qualche anno è stato stabilito, seppur non in via obbligatoria, che i siti che offrono contenuti sessualmente espliciti possano essere registrati con un dominio di primo livello .xxx.
I domini dei siti adult possono avere estensione .xxx
La Internet Corporation for Assignement Names and Number (ICANN) dal 2011 ha lanciato nel mondo del web un nuovo tipo di dominio, ossia un’estensione per siti internet specifica per le pagine con contenuti a sfondo pornografico. Il dominio non è altro che l’indirizzo di un sito internet, suddiviso in diverse parti: la prima parte è rappresentata per esempio da WWW, che indica la posizione del sito, ovvero se questo si trova sul web o su una rete privata; successivamente si trova il nome vero e proprio del sito, per esempio www.”nomesitoporno”; infine si trova l’estensione che può indicare la nazionalità o la natura del sito: .com indica un sito commerciale, .gov è solitamente un sito ministeriale o governativo, .it è un sito italiano e così via. Tuttavia, ci sono tanti siti come, ad esempio, Incontri.es che utilizzano un dominio con estensione diversa da quella del paese di appartenenza.
Dal 2011 l’ICANN ha stabilito che per i siti internet pornografici è possibile richiedere il dominio con estensione .xxx che andrebbe a indicare all’utente il tipo di contenuti che si ritroverebbe davanti qualora vi entrasse. MA è davvero un vantaggio?
La proposta di dedicare un dominio specifico ai siti pornografici era stata avanzata diverse volte, ma finora era sempre stata accantonata tra vari “ci stiamo lavorando” e “vedremo in futuro”, adesso però è diventato realtà. Ovviamente, questa scelta ha subito destato le proteste dei webmaster e i gestori di questi siti, i quali si dicono contrari a questa decisione, giacché l’etichettare i propri siti con .xxx, sarebbe causa di una riduzione drastica delle visite verso le loro pagine, con conseguente calo delle entrate. Se si calcola che il mercato della pornografia su internet genera un profitto di circa 3 mila dollari al secondo, è anche comprensibile la preoccupazione di gestori e webmaster che non vogliono l’estensione .xxx per i loro siti.
I vantaggi del dominio .xxx effettivamente ci sono, ma per chi? Per esempio, per quell’utenza che a priori vuole bloccare contenuti pornografici perché il PC o il dispositivo è utilizzato anche da bambini o utenti minorenni, oppure per renderlo riconoscibile a chi spesso, essendo poco pratico di computer e internet, incappa involontariamente in siti pornografici.
Nonostante la decisione di creare un dominio .xxx per i siti con contenuti pornografici, l’ICANN non ha reso questa disposizione obbligatoria, ma volontaria ed è questo il controsenso, poiché, se il dominio .xxx nasce per tutelare i navigatori, in realtà servirà a ben poco se i proprietari di siti porno non sono poi obbligati a registrarlo.